Il gioco delle 3 carte

IMBARAZZANTE: SE IL SINDACO VUOLE UNA DISCUSSIONE VERA, E NON VUOLE GIOCARE ALLE TRE CARTE,
RITIRI LA DELIBERA.
Il Sindaco prima decide un favore alle due società per azioni e poi fa il furbo, chiedendo che siano gli altri a “CONVINCERE” le società. Di che cosa dobbiamo convincere le società? A non demolire un bene pubblico, dei cittadini milanesi? E lui che ci sta a fare? Dobbiamo convincere le due società cino-americane che le aree sono pubbliche e che non possono costruire 145.000 mq di uffici e centri commerciali, oltre a uno “scatolone” senza identità? Ma lui che ci sta a fare? Ma le forze di maggioranza non provano un minimo di imbarazzo per un Sindaco che non si rende conto della assurdità della sua posizione? Demoliamo lo stadio perché lo vogliono le due società cinoamericane e gli diamo aree e volumetrie perché lo vogliono loro? Ma state scherzando? Un sindaco ostaggio e succube delle due società per azioni cino-americane non può sottrarsi alle sue responsabilità: noi abbiamo eletto un sindaco, non il portavoce degli interessi del Fondo Elliott e della Suning. E il Consiglio comunale che ci sta a fare? A guardare questa sceneggiata? In attesa di un dibattito pubblico, mentre presentano ( non al Comune, ma ai giornali , ulteriore manifestazione di prepotenza e sgarbo verso le istituzioni pubbliche) un fasullo “rendering” di un bosco con annesso “scatolone” e una torre del vecchio Meazza che assolve alla “rifunzionalizzazione” del vecchio stadio?
Il Sindaco ha fatto per ben due volte quelle scelte, e abbia il coraggio politico di difenderle in Consiglio Comunale, adesso, nel 2022, dopo oltre due anni dall’inizio di questa vergognosa messinscena.
Se vuole fare una discussione vera, ritiri la delibera e allora ne parliamo. Perché i cittadini milanesi parlano con il Sindaco e il Consiglio Comunale, non con un interlocutore che non ha nessuna veste pubblica e politica, ma a cui Sindaco e maggioranza stanno facendo un favore gigantesco. Non è una speculazione edilizia, è un saccheggio di aree e beni pubblici.
Imbarazzante: non c’è altra parola per commentare l’uscita del Sindaco sulla “Gazzetta dello Sport”.
Un mese fa Sala diceva che lui non discuteva più, che aveva già deciso. Adesso, dopo la sollevazione nostra e di migliaia di cittadini, dice che si deve discutere, ma ancora una volta non parla di andare lui, nella sua qualità di Sindaco, in Consiglio Comunale a illustrare le motivazioni per cui ha approvato una delibera che definisce un “interesse pubblico” un progetto inesistente. Vuole evitare che la sua maggioranza svanisca nel voto in Consiglio Comunale, e per questo non ne ha parlato in tutta la campagna elettorale, facendo finta di essere verde e ambientalista: non una riga su San Siro nel suo programma elettorale sottoscritto da otto liste, che componevano la sua squadra elettorale.
Adesso, siamo al ridicolo. Già nel novembre 2019 aveva dichiarato l’interesse pubblico, ma la delibera chiedeva che le due società presentassero un progetto e un piano economico finanziario con un indice di 0,35 mq/mq su aree pubbliche. Nel novembre 2020 le due società invece hanno risposto come se niente fosse con una proposta di edificabilità dello 0,518 mq/mq. E nonostante questo e il fatto che le due società per azioni non hanno risposto a nessuna osservazione o perplessità degli uffici comunali (contenute peraltro nella stessa relazione illustratoria allegata alla delibera e quindi parte integrante della delibera), si è fatta un’altra delibera, per dichiarare anocra l’ “interesse pubblico”: su che cosa non si capisce. Su un’operazione che viene presentata alla stampa e non al Comune? Gli uffici hanno sollevato anche dubbi sulla congruità delle cifre che le due società dovrebbero pagare per quella operazione immobiliare, ma il Sindaco ha assunto la delibera come se niente fosse. Noi diciamo al Sindaco, non alle società, che la demolizione di San Siro è un danno alla città e che questa operazione è una offesa alla dignità del Comune e dei milanesi. Se vogliono farsi uno stadio nuovo, questo dovrebbe dire il Sindaco dei milanesi, si comprassero delle aree, e se lo facessero su quelle aree, con i loro soldi.

E stia tranquillo Sindaco, le due società non vanno da nessuna parte, hanno già troppi guai di loro, e lei fa molto, molto male a pensare che i loro problemi devono essere risolti dai cittadini milanesi. Lo Stadio Meazza vivrà, ed è più facile che spariscano da Milano, il Fondo Elliott e la Suning cino-americana-saudita.